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Come riconoscere i segnali di disagio psicologico dei bambini

riconoscere il disagio psicologico dei bambiniL’infanzia come fondamento della salute mentale

L’infanzia è un momento cruciale per lo sviluppo di ogni essere umano, è la fase in cui il piccolo apprende quel bagaglio di capacità che costituiranno la base della sua futura identità, del modo di relazionarsi con gli altri e di percepire la realtà.

Il bambino, per diventare grande, è infatti chiamato a rispondere a molte richieste provenienti dal monto interno (le trasformazioni sul piano cognitivo, emotivo, corporeo, l’acquisizione dell’indipendenza e dell’autonomia, lo svincolo dalle figure genitoriali di riferimento, l’identificazione), tanto dal mondo esterno (l’adattamento alle regole sociali, l’ingresso nella scuola, l’integrazione e l’accettazione nel gruppo dei pari, ecc), sono tutti compiti difficili e complessi e non sempre il piccolo è in grado di adattarsi e di conquistare ogni fase evolutiva, sono molteplici i momenti in cui possono emergere disagio emotivo,affettivo e relazionale.

Gli adulti interpreti dei segnali del disagio psicologico dei bambini

Per chi si prende cura del bambino, per primi i suoi genitori, non è sempre facile cogliere e comprendere una disagio, uno ostacolo serio nello sviluppo, questo anche perché il piccolo si esprime soprattutto  con i comportamenti, piuttosto che verbalmente.

I bambini, quanto più sono piccoli, tanto più utilizzano il corpo come  “il luogo ed il mezzo” privilegiato attraverso il quale esprimere il proprio vissuto e malessere. Il corpo è infatti il primo mezzo con cui il bambino si  pone in relazione con le figure significative e per questo motivo viene utilizzato come veicolo principale della comunicazione.

Dunque, nei bambini più piccoli possono essere maggiormente presenti i disturbi del comportamento in prevalenza di carattere iperattivo (capricci ingestibili, condotte aggressive, oppositività, reazioni eccessive di collera o pianto) con alterazioni dei ritmi biologici (disturbi del sonno) o sintomi somatici. I sintomi psicosomatici più frequenti sono quelli gastro-intestinali (dolore addominale, nausea , vomito etc) sintomi pseudo neurologici (vertigini, cefalee, febbre, giramenti di testa)., alterazioni del controllo sfinterico (enuresi primaria\secondaria, stipsi, encopresi), sintomi dell’apparato respiratorio (difficoltà respiratorie, dispnea, tosse psicogena), sintomi muscolari (contrattura del collo, tensione cervicale).

Il corpo come veicolo di espressione

Se nei primi anni di vita il disagio psicologico dei bambini si manifesta soprattutto attraverso il corpo, più tardi – dai sei ai quattordici anni- può esprimersi sotto forma di inibizione dell’apprendimento e\o disinteresse per le attività scolastiche, chiusura relazionale\isolamento, rifiuto delle attività di gruppo, deficit dell’attenzione. Possono presentarsi sintomi come ansia, fobie, ossessioni, tristezza immotivata, ripiegamento su se stessi.

Il mondo di un bambino triste o ritirato, sembra essere caratterizzato dall’assenza di allegria e della paura pervasiva di sbagliare o di essere punito. Vissuti interni di solitudine e fallimento pervadono i giochi e l’attività ideativa (fantasie e immagini). L’ansia è generalmente associata a dolori fisici, nei bambini più piccoli è presente sotto forma di ansia da separazione (difficoltà ad allontanarsi dalle figure significative). Più in là può anche esprimersi attraverso una bassa autostima o un’insicurezza eccessiva, accompagnate dal timore di perdere ammirazione e amore. Possono essere presenti paure esagerate apparentemente immotivate che interferiscono con le normali attività di vita quotidiana, tic motori o bisogno di ricorrere ad azioni ripetitive o ritualistiche (sintomatologia ossessiva-compulsiva).

L’infanzia fase fondamentale della vita

Data la complessità delle trasformazioni e delle sfide che un bambino deve affrontare durante il suo percorso di crescita, possiamo dire che l’infanzia è ben lontana dall’essere l’età della  spensieratezza come comunemente si pensa, ma va piuttosto considerata come una fase cruciale la cui delicatezza necessita di attenzione e di uno spazio di ascolto privilegiato. E’ dunque molto importante che i genitori siano in grado di riconoscere i primi segnali di disagio che l bambino esprime così che sia possibile accedere ad un intervento psicologico mirato ed efficace che possa aiutare a comprende e risolvere la situazione. Infatti, se tempestivamente ed adeguatamente riconosciute e affrontate, tali difficoltà sono nella maggior parte dei casi transitorie, anzi spesso costituiscono un momento prezioso di crescita psicologica e di messa a fuoco delle potenzialità che il bambino e la sua famiglia possono mettere in campo per affrontare al meglio i successivi compiti evolutivi.

Dott.ssa Francesca Bianchi

Psicologa, psicoterapeuta

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